Artom, Eugenio

http://dati.cdec.it/lod/shoah/person/IT-CDEC-EACCPF0001-000016 an entity of type: Person

Artom, Eugenio 
http://archivio.camera.it/patrimonio/archivi_privati [ultimo accesso 6 giugno 2016] 
Nidia Danelon Vasoli, "Artom, Eugenio" in Dizionario Biografico degli italiani, vol. 34, http://www.treccani.it/enciclopedia/eugenio-artom_(Dizionario_Biografico)/ [ultimo accesso, 30 dicembre 2015] 
P. Orsucci Granata, "Moisè va alla guerra", Livorno 2017, p. 310 
Archivio CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 1, fasc. 13 
Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Banca dati del partigianato toscano, "Artom, Eugenio", http://www.istoresistenzatoscana.it/partigiano/Eugenio/Artom/27534 [ultimo accesso, 26 luglio 2018] 
17/02/1896 
antifascista 
partigiano 
salvato 
militare Grande Guerra 
Avvocato 
Henriette Artom; Camillo Artom 
Giuliana Treves 
18960217 
19750717 
Firenze 
Laurea in Giurispudenza 
Vittorio Artom 
Gemma Pugliese 
Italiana 
Enrichetta Ottolenghi 
Eugenio Artom nasce ad Asti nel 1896 figlio di Vittorio e Gemma Pugliese. Nel 1914 si trasferisce con la famiglia a Roma. Con l'entrata in guerra dell'Italia si arruola volontario e nel 1917 viene mandato al fronte con il grado di sottotenente, poi tenente, del IX Reggimento Lancieri "Firenze", meritando la croce di guerra e la medaglia di bronzo al valore. Finita la guerra, nel 1919 si laurea in Giurispudenza e contemporaneamente si dedica all'attività giornalistica per il giornale "La Tribuna" di Roma. In quegli anni comincia a dedicarsi all'attività politica per entrare nel 1922 nelle fila del Partito liberale. Dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti si impegna nell'opposizione al fascismo e fa parte del Consiglio della Sezione romana del Partito Liberale fino allo scioglimento di tutti i partiti antifascisti nel 1926. Impossibilitato a svolgere attività politica, si dedica quasi esclusivamente all'attività professionale, esercitando anche per il cosiddetto «Soccorso rosso», coordinamento di avvocati per la difesa di imputati del reato d'opinione. Dal 1932 al 1934 lavora per la Banca d’Italia. Chiamato dal suocero Guido Treves a Firenze come amministratore delegato de "La Fondiaria" nel 1934, vi rimane come delegato aggiunto fino alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938. Nel 1939 entra a far parte del Consiglio della Comunità israelitica di Firenze svolgendo opera di assistenza agli ebrei fiorentini. Nel 1943 partecipa alla ricostituzione del Partito liberale, rappresentandolo nel Comitato toscano di liberazione nazionale (CTLN). Dopo la Liberazione di Firenze nel 1944, continua la sua attività politica nel PLI fino a essere eletto alla Consulta nazionale come rappresentante del partito, membro della Commissione lavoro e previdenza sociale. Ampia è di nuovo l'attività di Eugenio Artom nel dopoguerra, spaziando dalla politica all'insegnamento. Dal 1946 al 1968 fa parte del consiglio comunale di Firenze. Nel frattempo nel 1963 viene nominato presidente della Direzione fiorentina del PLI - carica che mantiene fino al 1968; nel 1964 è presidente del Comitato regionale toscano, sempre del PLI mentre dal 1963 fino alla fine del 1967 è vicepresidente nazionale del Partito. Dal 1963 al 1968 è senatore della Repubblica (IV e V Legislatura). A Firenze è stato fra i fondatori della Società toscana per la storia del Risorgimento (1946) e per oltre un decennio è stato membro dell'Istituto britannico di Firenze che gli ha assegnato nel 1972 l'onorificenza di "Commander of the British Empire". Eugenio Artom muore a Firenze il 17 luglio 1975. Il suo archivio è conservato presso l'Archivio storico della Camera dei Deputati. 
Artom 
Sottotenente Reggimento Lancieri 
Eugenio 

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