Scheda descrittiva: Emanuele Artom
http://dati.cdec.it/lod/shoah/archivalInstance/IT-CDEC-ST0003-000001 <https://www.ica.org/standards/RiC/ontology#Instantiation>
Il fondo è frutto della ricerca e raccolta della documentazione intrapresa da Amalia Artom nell'immediato dopoguerra per il bisogno di ricordare o trasmettere le memorie del figlio Emanuele; infatti, parte della documentazione è stata conservata dalla madre, per garantire la fruibilità dei Diari (1) (cfr. b. 1, fasc. 9), quali fonti storiche sull'ebraismo e sulla Resistenza in Italia. (Si veda b. 3, fasc. 27 e il contributo dato da Eloisa Ravenna e Paola De Benedetti della Fondazione CDEC per la diffusione e pubblicazione degli scritti di Emanuele Artom). Nonostante questo il fondo si presenta come l'insieme della carte e dei documenti di carattere politico, personale e familiare della famiglia Artom coprendo un arco cronologico che si estende dalla metà degli anni '30 sino al 1972, anno della morte di Amalia Artom. La collezione delle carte e dei documenti della famiglia Artom, era ripartito in cinque raccoglitori, ordinati grazie alla collaborazione della fondazione CDEC, in diari e bibliografia, pubblicazione diari, famiglia Artom e ventennale della morte di Emanuele Artom, periodici e documenti, ritagli e giornali. Il fondo, oggi riordinato, si compone di 2.616 carte raccolte in 35 fascicoli a loro volta suddivisi in 4 buste per 0,55 metri lineari. Tutta la documentazione inventariata ai sensi dell'articolo 13, commi a) e b) del D. Lgs. 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio, in originale e copia, è stata completamente ricondizionata e digitalizzata al fine di garantirne la consultabilità a fini storici.
Il fondo raccoglie carte della famiglia Artom di carattere politico quali tessere partigiane, distintivi di brigata degli oppositori al regime fascista e dei partigiani della Resistenza; documenti personali quali carte d'identità, passaporti e denunce di appartenenza alla razza ebraica, certificato di attribuzione della medaglia d'argento ad Emanuele Artom per ricompensa al valore militare. Tra la documentazione cartacea descritta è conservata la corrispondenza intrattenuta da Amalia Artom con le autorità per la proposta di assegnazione di una via della città di Torino al figlio, il carteggio con il CDEC per la pubblicazione dei diari, una raccolta di lettere e minute per anniversari vari e per la celebrazione del ventennale della morte del figlio nonché la sentenza della Corte d'Assise di Torino nel processo contro i collaborazionisti del regime fascista a cui Amalia ed Emilio Artom parteciparono in qualità di testimoni. Tra le carte si segnalano inoltre i lunari israelitici dell'anno ebraico 5711, 5714 e 5715.
Le carte del fondo Emanuele Artom sono state donate alla Fondazione CDEC su espressa volontà della madre Amalia Segre Artom (cfr. busta 1, fasc. 9).