Mario Abenaim
http://dati.cdec.it/lod/shoah/audio/IT-CDEC-AV0001-000214 <https://w3id.org/arco/ontology/context-description/AudioDocumentation>
L'intervista è stata registrata a Pisa da Andrea Devoto. Alla registrazione dell'intervista è presente anche la moglie di Mario Abenaim (1).
Mario Abenaim nacque nel 1927. Dopo l'8 settembre racconta di essere stato arrestato dai carabinieri a Marlia in provincia di Lucca insieme ai genitori, al fratello maggiore, ad alcuni zii e cugini. Si trovavano a Marlia dopo essere sfollati da Livorno. Dopo l'arresto furono portati a Bagni di Lucca e quindi trasferiti al carcere di Firenze, e poi ancora al carcere di San Vittore a Milano. Racconta che partì da Milano per Auschwitz su un carro bestiame. All'arrivo ad Auschwitz Mario Abenaim fu separato dai genitori e mandato con gli zii e i cugini al sottocampo di Janina[grube], a circa 40km da Auschwitz, per lavorare nella miniera di carbone. Nel 1945, con l'incalzare dei bombardamenti, il campo fu evacuato e i prigionieri caricati su carri bestiame. Mario era con suo fratello ed uno zio. Nei pressi della foresta di Gleiwitz furono fatti incolonnare e marciare; alla sera Mario riuscì ad uscire dalla colonna ed insieme ad altri prigionieri polacchi si rifugiò in un casolare dove fu accolto da contadini, finché arrivarono i russi. Mario Abenaim fu l'unico sopravvissuto della sua famiglia. I russi lo portarono in Ucraina, da dove fu rimpatriato in Italia. (2)
Nella seconda parte della registrazione Mario Abenaim e la moglie (cattolica) parlano del periodo dopo la liberazione, del loro matrimonio, dell'educazione religiosa dei figli (3).