Lina Jaffè

http://dati.cdec.it/lod/shoah/movingImage/IT-CDEC-AV0001-000053 <https://dati.beniculturali.it/cis/CulturalHeritageObject>

Lina Jaffè 
Lina Jaffè 
1 - Il Collegio Americano 2 - Egitto, Francia e Milano 3 - I due arresti 4 - Il generale della Rovere 5 - Il figlio affidato ai Gander 6 - Bergen-Belsen 7 - Una lunga peregrinazione 8 - Il ritorno del figlio 9 - Nonna a Milano  
1995 nov. 20 
non fiction 

Intervista realizzata il 20 novembre 1995 a Milano da Liliana Picciotto Fargion, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (vedi scheda relativa) Lina Jaffé nasce a Smirne il 23 settembre 1902 da Isacco Ventura e Regina Hassael. A Smirne frequenta e si diploma al Collegio Americano, poi con la famiglia si trasferisce in Egitto, in Francia e infine a Milano. Nel frattempo si è sposata e il marito, Elia Jaffé, nel capoluogo lombardo si occupa di tappeti. Viene arrestata due volte dai fascisti, e la seconda volta rinchiusa nel carcere di San Vittore, dov'è rinchiuso anche il generale Della Rovere. Lei e il marito, che nel frattempo hanno avuto un bambino che sono riusciti ad affdare alla famiglia Gander, vengono deportati a Bergen-Belsen dove lei è costretta a cucirsi la stella sul vestito. Portati via da Bergen-Belsen, mentre l'esercito tedesco comincia a vacillare, vengono condotti in Danimarca e poi a Goteborg, Liverpool e Lisbona. In quest'ultima città incontra un operatore della Croce Rossa che era un vicino di casa degli anni della gioventù. La peregrinazione riprende e la riporta in Turchia, a Istanbul, dove riceve una foto del figlio Solli, che dimostra come sia cresciuto bene e con il quale comunque si riunisce poco dopo. Oggi Lina vive a Milano ed è nonna di Patrizia.

 
Intervista a Lina Jaffè 
finito 

data from the linked data cloud

DATA

Licensed under Creative Commons Attribution 3.0 International (CC BY 3.0)