Rachele Mustachi

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Rachele Mustachi 
Rachele Mustachi 
1 - Dati anagrafici suoi e della famiglia di origine 2 - La vita a Trieste prima del '38 3 - Il ritorno a Corfù a causa delle leggi razziali 4 - Vita a Corfù 5 - Ritorno a Trieste nel '41 6 - Il '43 e il timore degli arresti 7 - L'arresto del 24/05/1944 e la Risiera di San Sabba 8 - La deportazione 9 - Auschwitz: la vita nel campo e Il ricovero al Revier 10 - Il trasferimento a Salzwedel 11 - La liberazione del campo e il trasferimento a Bergen-Belsen 12 - Ritorno a Trieste  
1996 lug. 24 
non fiction 

L'intervista a Rachele Mustachi è stata realizzata il 24/07/1995 a Trieste da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto "Interviste alla storia" (v. scheda relativa).

Rachele Mustachi nasce il 15 Dicembre 1920 da Daniele Mustachi e Allegra Belleli, ha due fratelli Marco e Salomone, più giovani di lei:  i suoi genitori si trasferiscono a Trieste da Corfù nel 1918, il padre fa il rigattiere e la madre è casalinga  le condizioni economiche sono modeste. Rachele frequenta la scuola ebraica fino alla quarta elementare, ha un ricordo positivo della vita a Trieste, dei rapporti  con la comunità ebraica e con i cattolici. Con le leggi del '38 la famiglia deve tornare a Corfù, perché in Italia da troppo poco tempo, dove resta per un anno e mezzo: qui le condizioni economiche si fanno più difficili come anche i rapporti con la popolazione locale. Tornati a Trieste non avvertono grandi cambiamenti: il padre riprende il lavoro e anche i fratelli trovano un'occupazione. Dopo l'8 Settembre '43 la situazione diventa difficile, la famiglia si divide e si sposta per essere meno rintracciabile, fino al 24 Maggio del '44, data dell'arresto nel corso di una retata. Sono condotti alla Risiera di San Sabba: qui restano 20 giorni, poi sono caricati sui vagoni diretti in Polonia. Rachele descrive il viaggio in treno e l'arrivo ad Auschwitz, la prima selezione, la separazione dai genitori, l'immatricolazione e la quarantena. Rachele è subito informata dagli altri prigionieri della sorte riservata ai suoi genitori: dopo il periodo di quarantena è avviata al lavoro, trascorre un periodo al Revier per curare una gamba e poi di nuovo al lavoro. Dopo circa cinque mesi è trasferita a Salzwedel dove lavora in una fabbrica di munizioni: qui il 15 Aprile del '45 è liberata dagli americani e poi trasferita a Bergen-Belsen perché Salzwedel viene consegnato all'esercito russo. Rimpatriata a Trieste viene a sapere della morte a Buchenwald dei suoi fratelli.

 
Intervista a Rachele Mustachi 
finito 

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