Dora Scemarià

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Dora Scemarià 
Dora Scemarià 
1 - Maschiaccio2 - Cambio al comando nazista3 - La consegna dell'oro4 - Lo scalo all'isoletta di Lero5 - Arrivo a Auschwitz6 - Gli zoccoli per Birkenau7 - Le ebree polacche8 - La liberazione su un treno 
1996 gen. 10 
non fiction 

Intervista realizzata il 10 gennaio 1996 a Ashdod (Israele) da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto "Intervista alla storia" (vedi scheda relativa) Dora Scemaria nasce a Rodi il 17 maggio 1920 da Marco Scemaria e Matilde Mazaltov Israel, oltre a lei, Ester, Giovanna e Giacomo. Il padre è fabbro ferraio e la vita Rodi scorre piacevole. Dora è una specie di maschiaccio, nuota ma le piace anche giocare a calcio. Nonostante sia di famiglia ebrea, da bambina frequenta la scuola cattolica fino ai quindici anni. Dopo le leggi razziali e con l'arrivo dei tedeschi si regsitrano cambiamenti importanti. Il comandante tedesco che si trovava sull'isola viene sostituito da un ufficiale delle SS e vengono avviate le deportazioni. Nel viaggio che la porterà al Pireo, fanno scalo a Lero per raccogliere un ragazzo ebreo. Dal Pireo la tappa successiva è l'Haidari di Atene, in attesa della partenza per Auschwitz. Quando Dora arriva vede "tanti prigionieri vestiti con i pantaloni a righe e il cappellino", poi i tedeschi che intimano "Le donne da una parte, gli uomini dall'altra!". Dopo avere ricevuto un paio di zoccoli, Dora e le altre donne vengono fatte camminare fino allo sfinimento per raggiungere Birkenau, comandate e vessate, e questo aggiunge tristezza a tristezza.  La liberazione da parte degli americani per Dora arriverà su un treno, sul quale si trova da sette giorni con la paura di essere uccisa dai tedeschi.

 
Intervista a Dora Scemarià 
finito 

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