Piero Terracina

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Piero Terracina 
Piero Terracina 
1 - La famiglia2 - Il giorno che fu cacciato dalla scuola3 - Il clima familiare tra il 1938 e il 19434 - Ricordi del padre5 - 16 ottobre 1943: la fuga6 - I nove mesi di clandestinità7 - Arresto: da Regina Coeli a Fossoli8 - La deportazione: condizioni igieniche e alimentari, le soste9 - Arrivo ad Auschwitz: la selezione e la separazione dai genitori,11 - Le punizioni12 - I lavori forzati13 - I compagni di prigionia14 - Le fosse comuni15 - La rivolta del Sonderkommanddo16 - 18 gennaio 194517 - Ricordi delle selezioni18 - La liberazione19 - Il lungo viaggio di ritorno 
1996 giu. 22 
non fiction 

L'intervista a Piero Terracina è stata realizzata il 22 giugno 1996 a Roma da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto 'Interviste alla storia' (v. scheda relativa). Piero Terracina è nato a Roma il 12 novembre 1928, ultimo dei quattro figli di Giovanni Terracina e Lidia Ascoli. Ha una sorella e due fratelli: Anna, Leo e Cesare. Il padre è rappresentate di tessuti. Nell'autunno del 1938 Piero Terracina è costretto, a causa delle leggi razziali fasciste a lasciare la scuola elementare pubblica. Continua i suoi studi fino alla terza media presso la scuola ebraica. Al padre viene tolta la rappresentanza e trova impiego presso una ditta il cui titolare è ebreo. Dopo avere evitato l'arresto il 16 ottobre 1943, la famiglia vive in clandestinità per qualche mese. La sera della vigilia pasquale del 1944 vengono arrestati e portati al carcere di Regina Coeli. L'11 aprile,  caricati sui camion, sono trasferiti a Fossoli. Il 17 maggio inizia il viaggio di deportazione verso Auschwitz. Scesi dai vagoni davanti al campo fa in tempo a ricevere la benedizione della madre, che  non rivedrà mai piu. Insieme ai fratelli viene selezionato abile al lavoro e immatricolato. Il padre, la madre e il nonno sono uccisi all'arrivo. Cambia più volte blocco e viene assegnato a lavori diversi,: scava canali, seleziona i pezzi dei relitti di aereoplani, trasporta la zuppa al posto di lavoro. Piero Terracina racconta la fame, gli stenti, le violenze sia fisiche che psicologiche subite e non dimentica però la vicinanza e la solidarietà dei compagni che lo sosterranno durante tutta la prigionia. Il 18 gennaio 1945 evita l'evacuazione di Auschwitz, perchè costretto in ospedale. Qualche giorno dopo tornano alcuni militari tedeschi a riprendere i prigionieri ancora vivi e li predispongono per una lunga marcia. Riesce insieme ad altri a nascondersi. Il 27 gennaio Auschwitz viene liberata dall''esercito russo. Torna in Italia nel dicembre del '45 dopo un lungo viaggio.

 

 
Intervista a Piero Terracina 
finito 

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