Joseph Varon

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Joseph Varon 
Joseph Varon 
1 - la famiglia2 - L'istruzione3 - Amministrazione italiana dell'isola6 - Rapporti tra diverse religioni6 - L'applicazione delle leggi razziali durante il governatorato di Cesare De Vecchi7 - I bombardamenti su Rodi8 - L'occupazione tedesca9 - Arresto e deportazione10 - Il viaggio verso Auschwitz11 - Arrivo e prima selezione13 - Gli appelli15 - Il lager di Charlottengrube16 - Evacuazione del campo e viaggio per Mauthause17 - La liberazione18 - Il ritono in italia e l'incontro con i familiari sopravvissuti19 - Gli effetti dell'esperienza del lager sulla sua vita 
1996 apr. 18 
non fiction 

L'intervista a Joseph Varon è stata realizzata il 18 aprile 1996 a Roma da Marcello Pezzetti, nell'ambito del progetto 'Interviste alla storia' (v. scheda relativa). Joseph Varon è nato a Rodi il 25 novembre 1926 da Salomon e Regina Cohen. Ha due sorelle e un fratello: Laura, Stella e Asher. Il padre si occupa di tessuti per la catena di negozi Alhadeff. Espulso dalla scuola statale nel 1938, Joseph si iscrive all'Alliance francaise per diplomarsi in ragioneria. I bombardamenti sulla citta da parte delle forze navali alleate costringono la famiglia a lasciare la città e spingersi all'interno dell'isola. Quando nel settembre del 1943 l'esercito tedesco occupa Rodi, per una decina di mesi non vi sono particolari pressioni sulla popolazione ebraica. Il 19 luglio del 1944 gli occupanti diramano l'ordine perchè tutti i maschi ebrei si presentino con i documenti d'identità al Palazzo dell'aviazione. Il giorno dopo l'ordine coinvolge anche le donne che dovranno portare con sè tutti gli oggetti preziosi di loro proprietà. Tutta la famiglia Varon insieme a tutto il resto della popolazione ebraica viene imbarcata su alcune navi merci. Viaggiano solo di notte per evitare avvistamenti e di giorno si fermano nelle baie delle isole dell'arcipelago. Sbarcati ad Atene sono trasferiti sui camion al carcere di Haydari. Tre giorni dopo inizia il lungo viaggio di deportazione con destinazione Auschwitz. All'arrivo perde completamente di vista la madre e le sorelle e viene selezionato abile al lavoro insieme al padre e al fratello. Il padre morirà nella camera a gas una ventina di giorni dopo l'arrivo. Joseph viene trasferito insieme al fratello al lager di Charlottengrube (Rydultowy) dove lavorerà in condizioni drammatiche nelle miniere di carbone. All'avvicinarsi del fronte russo, il campo viene evacuato e dopo un lungo ed estenuante viaggio arrivano a Mauthausen. Nella marcia dalla stazione al campo trascinerà, con l'aiuto di uno zio ritrovato, il fratello ormai ridotto senza forze. Joseph viene in seguito assegnato al campo di Ebensee. Dopo la liberazione, ricoverato all'ospedale di Bolzano, ricerverà la visita del fratello e dello zio scampati alla morte, dei quali aveva completamente perso le tracce. In seguito ritroverà anche le sorelle.

 
Intervista a Joseph Varon 
finito 

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