Brigate Matteotti

Le brigate Matteotti sono formazioni partigiane facenti capo al Partito socialista di unità proletaria (PSIUP), il cui centro militare dopo i combattimenti di porta San Paolo del 1943 è guidato da Sandro Pertini, vicesegretario del partito lacerato da divisioni interne a causa della difficoltà di scelta di una comune linea di lotta. La prima brigata si forma il 12 dicembre 1943 nella zona del monte Grappa per iniziativa spontanea di un gruppo di socialisti veneti. Nei mesi successivi mentre la repressione a Roma si fa sempre più serrata, Pertini, liberato dal carcere di Regina Coeli dove si trovava a seguito dell’arresto del 1° ottobre 1943, ottiene di essere inviato al nord; qui, a Milano fonda il comitato esecutivo del PSIUP per l’alta Italia che decide la costituzione delle brigate Matteotti guidate da Corrado Bonfantini. Nell’estate successiva le Matteotti, la cui costituzione è di difficile realizzazione per il reclutamento di volontari e la ricollocazione di nuovi comandanti e partigiani militanti in brigate di altro orientamento, sono a fianco delle Garibaldi nei combattimenti in Piemonte contro i reparti della RSI; nel novembre la brigata Matteotti Dario Barni resiste ad un capillare rastrellamento attuato dalla divisione Waffen-SS Turkestan. L’inverno 1944-1945 per le brigate Matteotti è drammatico: la controffensiva antipartigiana dei nazifascisti investe l’intero arco alpino e sul monte Grappa vince sulla 1a brigata, sulla formazione giellista di Italia Libera, sul battaglione garibaldino e sulle Autonome. Nonostante i tentativi di Pertini per il consolidamento delle Matteotti, la formazione di nuove brigate sulle montagne è impossibile, ad eccezione di quella costituita a Bologna da Toni Giuriolo che accetta di riorganizzare gruppi di partigiani in difficoltà sugli appennini riunendoli in un'unica brigata.