Comitato ricerche deportati ebrei - CRDE

Il Comitato ricerche deportati ebrei (CRDE) nasce a Roma nel luglio 1944 per iniziativa dell'Unione delle comunità israelitiche italiane (UCII) allo scopo di raccogliere informazioni utili al ritrovamento dei deportati, ottenere aiuti dalle autorità civili, militari, politiche e private, fornire assistenza morale e materiale alle famiglie dei deportati. A partire dal giugno 1945 l'arrivo a Roma dei primi superstiti dai campi di concentramento e di sterminio permise l'avvio della raccolta delle loro testimonianze: il CRDE fu il luogo in cui famigliari e conoscenti portarono notizie, documenti, fotografie di famigliari scomparsi, chiedendo aiuto per il loro ritrovamento. Le ricerche furono possibili grazie ai rapporti stabiliti dal CRDE con enti e istituzioni del più alto grado - la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero degli affari esteri, il Ministero dell'assistenza post - bellica, il Ministero della guerra, le ambasciate italiane a Mosca a Varsavia e a Parigi, le autorità alleate, la Croce rossa internazionale. Nel suo primo anno di attività il Crde fu presiuduto da Marco Segré (con Laura Della Seta vicepresidente). Nel maggio del 1945 il colonnello Massimo Adolfo Vitale fu chiamato a sostituire Segrè nella direzione del Comitato. Vitale inserì quel nuovo incarico in un quadro più ampio di lavoro: insieme alla ricerca di informazioni sugli scomparsi, egli unì infatti una riflessione ad ampio raggio sulla persecuzione degli ebrei in Italia fra il 1938 e il 1945, per arrivare già nel 1947 a fornire i primi numeri complessivi degli ebrei vittime della deportazione dall’Italia. La sede centrale del CRDE fu stabilita a Roma; altri uffici e filiali vennero aperti in alcune delle principali città italiane.