Levi, Isaia

http://dati.cdec.it/lod/shoah/person/IT-CDEC-EACCPF0001-018215 an entity of type: Person

Levi, Isaia 
Levi, Jacob Isaia 
F. Levi, "Levi, Abramo Giacobbe Isaia" in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 64 (2005), http://www.treccani.it/enciclopedia/abramo-giacobbe-isaia-levi_(Dizionario-Biografico) [ultimo accesso, 1 settembre 2019] 
Archivio CDEC, Fondo fotografico Levi Daniela Cosetta (n. 333) 
Archivio CDEC, Fondo Vicissitudini dei singoli, Serie I, b. 6, fasc. 182 
db xDams 
voce di indice 
salvato 
Alessandro Levi 
Giuseppe Enrico Levi 
Gabriella Levi 
Giorgina Levi 
Nella Coen 
18631120 
19490306 
 
 
Donato Levi 
 
Debenedetti 
Mariannina Debenedetti 
Isaia Giacobbe Levi, nato a Torino il 20 novembre 1863, figlio di Donato Levi e di Mariannina Debenedetti, studia in Germania dove apprende dovute competenze nel campo del commercio dei tessuti e nella gestione di grandi magazzini. Rientrato in Italia assume la guida dell’azienda di famiglia che contribuisce ad ingrandire. Il 25 maggio 1902 sposa a Firenze Nella Coen, figlia di Achille, professore di storia all'Università di Firenze, e sorella di Luisa, a sua volta moglie di Federigo Enriques, matematico, epistemologo, figura centrale della cultura italiana dell'epoca. La coppia ha due figlie: Gabriella, deceduta alla nascita, e Giorgina che morirà all'età di tredici anni a Parigi di malattia. Alla figlia Giorgina, Isaia Levi intitolerà le due ville di San Remo e di Roma Dopo la Prima guerra mondiale amplia ulteriormente la sua attività di imprenditore acquisendo nuovi stabilimenti tessili e trasformando l'azienda di famiglia in società per azioni. Oltre al settore dei tessili, Levi si interessa ed investe anche in altri settori: quello cinematografico (Rodolfi Film, Fest), dell'elettricità (Elettrica Alta Italia) e della produzione della gomma (SALGA). Nominato Commendatore nel 1921, nel 1924 Levi ottiene il riconoscimento di Grand'ufficiale e Cavaliere del lavoro; l'anno successivo si iscrive al Partito Nazionale Fascista (PNF) ed entra a far parte del Consiglio di amministrazione dell’Ansaldo. Successivamente, partecipa alla fondazione della Società Aurora - casa produttrice di penne stilografiche. Nel 1933 Levi viene nominato Senatore del Regno d'Italia. Nel 1938, a seguito delle leggi antiebraiche, è costretto a rinunciare agli incarichi che ricopriva in aziende e in società per azioni e in varie istituzioni di assistenza e beneficenza, soprattutto a Torino. Ottiene nel 1939 la discriminazione e, nel 1940, l'arianizzazione che gli consente di continuare la sua attività di imprenditore. Dopo l’8 settembre 1943 si converte al cristianesimo e riesce a trovare protezione a Città del Vaticano. Muore a Roma il 6 marzo 1949 e la sua cospicua eredità andrà in gran parte al Vaticano; in particolare, la Villa Giorgina nel quartiere Pinciano a Roma diventerà dal 1959 sede della Nunziatura Apostolica in Italia e nella Repubblica di San Marino. 
Levi 
Jacob Isaia 

data from the linked data cloud

DATA

Licensed under Creative Commons Attribution 3.0 International (CC BY 3.0)